Favole

Pinocchio – 01

La favola inizia con il desiderio di Geppetto, di avere un figlio:

Il desiderio di avere un figlio, è una metafora di come in realtà il Signore, desidera ardentemente che ogni essere creato con tenerezza.. diventi una persona che accoglie nel proprio cuore, la luce dell’amore. Infatti spiritualmente parlando, il lavoro che Geppetto compie sul tronco di legno, mette in risalto come anche una parte grezza di noi stessi, deve essere lavorata per progredire ed evolversi in un qualcosa di completamente diverso. Geppetto in realtà prega con umiltà e fede, di essere esaudito in questo suo grandissimo desiderio, e non si limita a pensarlo.. ma mette in pratica materialmente il fatto. Prende del legno e inizia a lavorarlo. La stessa attività ed elaborazione interiore, che ognuno di noi deve compiere, per progredire e migliorarsi moralmente e spiritualmente. Il pezzo di legno può essere sia l’Io dell’adulto, che ha bisogno di perfezionarsi nelle virtù; che quello del bambino, che cerca di evolversi. Non tralasciamo il fatto, che ogni persona deve smussare gli angoli più spigolosi del proprio carattere. Insomma come fa lo scalpello sul legno.. così la buona volontà, deve fare sul cuore. È importante ricordare come l’allegoria del racconto narrativo, non si fossilizza in una sola direzione, ma le interpretazioni dei vari simboli, si aprono a ventaglio anche su concetti che a prima vista possono essere o sembrare, contrari ai significati precedenti. Prendiamo ad esempio la fisionomia del padre, che lavora un tronco di legno: Un aspetto importante che la fiaba vuole ricordare.. è che non bisogna farsi degli idoli con cose morte (attaccamento a rapporti sessuali promiscui, denaro, potere, ecc.). Ma non è tutto.. infatti non si idolatrano solo pensieri e oggetti esterni a noi.. ad esempio un idolo molto comune, è il nostro “IO”. In questo contesto la rappresentazione di Geppetto che crea da un pezzo di legno, qualcosa di vivo.. altro non simboleggia che il voler trasformare il nostro "IO" interiore, in un idolo. E nel momento in cui questo avviene, ecco che subentra l’amor proprio e la superbia della mente; la quale altro non fa che asservire egoisticamente il proprio IO. A questo punto, si comprende con chiarezza, come tutti i vizi possano prendere piede. In sostanza le corruzioni e le dissolutezze, altro non sono che servi del nostro "IO" malato ed individualista.

Pinocchio non appena può, inizia a fare dei dispetti a Geppetto:

A questo punto viene subito esternata, la reale natura ribelle e ostinata.. insita in ognuno di noi. In questo contesto, l’esistenza viene recepita come un processo graduale di sviluppo spirituale interiore. Dove un Padre buono, ha a che fare con un figlio dispettoso e imprudente.. un figlio che si ribella e cerca di agire senza l’aiuto e i consigli paterni. Quanto è dissimile questa immagine, da quella di ognuno di noi? Invero Pinocchio non appena ha avuto le gambe per camminare, è fuggito via dalla casa paterna, alla ricerca di una sua "indipendenza"; restando privo al contempo della vera libertà.

Geppetto viene preso da un carabiniere; la cui intenzione è quella di condurlo in prigione:

Ma cosa succede? Il popolo grida a Geppetto di non essere stato un buon padre. E il carabiniere porta in carcere il povero ed onesto Geppetto. Questo passo della fiaba ci fa riflettere.. Infatti quante volte possiamo osservare persone che dichiarano e accusano il prossimo, di errori mai realmente commessi? La novella ci fa presente che l’imprudenza nel parlare e nel giudicare, che tutti abbiamo.. spesso non corrisponde alla verità dei fatti. Calunnie e maldicenze sono proprie, di coloro che credono di sapere tutto di tutti.. ma che in realtà sono privi dello spirito di Sapienza. Ne ferisce più la lingua che la spada. È un proverbio che esprime chiaramente il concetto esposto. Il racconto narrativo, evidenzia come è difficoltoso per molti, frenare la lingua dalle così dette maldicenze.. le quali non fanno altro che rovinare le famiglie.. i rapporti interpersonali con chi ci ama ecc. Ma andiamo con ordine.. Il carabiniere che porta in prigione Geppetto, invece del vero colpevole.. ci avverte che non sempre la verità e la bontà verranno riconosciute come tali, dalle persone che ci circondano.

Pinocchio incontra il Grillo Parlante:

Il Grillo Parlante, raffigura una coscienza non coercitiva, ma che rispetta il libero arbitrio che il Signore ci ha dato. Difatti il Grillo parlante suggerisce le azioni oneste da compiere e quelle da evitare, ma senza costringere Pinocchio ad eseguirle. L’avvertimento che giunge a tutti noi, è che ogni qualvolta si segue la strada del male, bisogna sempre pagarne un prezzo. Nel dialogo fra il Grillo e Pinocchio, emerge una situazione molto comune a tutti.. cioè il desiderio di seguire la via più facile: la via della pseudo libertà. Pinocchio dichiara al Grillo parlante, che adora inseguire farfalle e che odia andare a scuola; inoltre asserisce che ama mangiare, dormire e divertirsi. Tutte queste testimonianze sono poi le motivazioni, che porteranno Pinocchio ad addentrarsi in una serie di guai interminabili. Il Grillo parlante dunque, ci avverte del pericolo che incombe su di noi.. se continuiamo a perseguire i falsi idoli del mondo, che hanno sapore dolce al palato.. ma portano morte nel cuore. Sotto il profilo spirituale, l’andare a scuola.. simboleggia un voler avvicinarsi alle leggi di Dio; che altro non sono che i dieci comandamenti. Non viene forse chiamato Gesù dai suoi apostoli, Maestro? E un maestro non si trova all’interno di una scuola? Pinocchio in realtà, simboleggia tutte quelle persone che rifiutano di seguire le sante leggi divine (scuola), per addentrarsi nel pericoloso mondo delle concupiscenze. Il Grillo dice a Pinocchio, che ha la testa di legno.. chiaro riferimento alla durezza di cuore, quando non si vogliono ascoltare gli ammonimenti interiori. E il gesto di Pinocchio che uccide il Grillo, è una chiara allegoria di come con estrema facilità, ognuno di noi può voler annientare la propria coscienza.. la quale cerca di avvisarci del terribile pericolo che corriamo: la perdita eterna dell’anima.

Pinocchio dalla fame, va a cercare qualcosa fuori di casa, e precisamente va da un vecchietto; che invece di sfamarlo.. gli tira addosso un catino d’acqua:

L’appetito di Pinocchio è la fame dell’anima, la quale anela alla propria sorgente: l’amore. Il vecchietto che tira dell’acqua a Pinocchio, è un’espressione figurata di tutte quelle eresie e dottrine ingannevoli, che ci vengono “gettate addosso” dal razionalismo imperante dei nostri giorni. Il concetto che viene fuori da questo passo, è che purtroppo ci sono dottrine filosofiche.. umanistiche.. scientifiche ecc. che invece di sorreggere la verità e le virtù, non fanno altro che lesionare la Fede. In sostanza le scissioni religiose, le opinioni erronee formate da “scienza” priva di “sapienza”, che tormentano l’umanità.. sono esattamente come torrenti d’acqua, che spengono il fuoco della verità, che alberga nei nostri cuori. In secondo luogo, il catino d’acqua, evidenzia come a volte alcune frasi improprie e senza carità, altro non sono che secchi di acqua gelida, gettati nell’animo delle persone. Esempio classico di come a volte si incontrano persone egoiste e orgogliose, che pensano solo a se stesse, senza prestare ascolto a chi chiede un sostegno o un aiuto. Infine, il ricercare qualcosa "fuori di casa", ci porta a riflettere su questa domanda.. Cosa troveranno tutti coloro che cercano amore e comprensione lontani dalla verità? Semplice.. secchi d’acqua gelata, gettata nei cuori. La fiaba ci avverte.. se non abbiamo amore nel cuore, è inutile cercare comprensione e disponibilità in persone.. filosofie.. o peggio ancora nei piaceri mondani. Anche se in apparenza, sembrerà che ci elargiscano amore.. in realtà altro non avremo che torrenti di glaciali menzogne.

Pinocchio ormai stanco e spossato, si appresta ad asciugarsi i piedi, presso un caldano pieno di braci. Ed essendosi addormentato.. non si accorge che i piedi prendono fuoco:

La spossatezza di Pinocchio, altro non riproduce che la scienza razionalistica e le nozioni errate; le quali conducono ad “intorpidirsi” alle realtà celesti, a favore di tutte le altre eresie. Ed è forse solo un caso che proprio i piedi, cioè coloro che hanno portato Pinocchio a scappare da casa, vengano bruciati? A volte non basta il solo pentimento, per restaurare una colpa commessa. Ma ci vuole un certo grado di espiazione, per annullare la suddetta colpa. E il repentino ritorno di Geppetto, che con amore e premura torna a costruire i piedi a Pinocchio, dimostra la cura che ha il Padre Eterno, nei riguardi dei colpevoli. In pratica, soddisfatta la santa giustizia, non rimane che l’amorevole ristoro di un buon padre, che rimette le cose a posto.. restituendo la Grazia perduta e la fiducia, al peccatore pentito; incoraggiando il ravveduto a ricominciare il tragitto verso la perfezione spirituale. Esempio classico di come, dopo ogni caduta.. il Padre non solo ci aiuta a rialzarci, ma "riedifica" nel nostro spirito, tutto ciò che con i nostri peccati, abbiamo disperso.

 

articolo tratto da:   http://www.komix.it/page.php?idArt=2423

quel che Pinocchio non ha ancora capito è che Geppetto e la Fata..per lui odiati, arretrati, ingenui e pure in errore.. lo amano come prima e sempre continueranno ad amarlo…ma in un modo che lui..in quel momento..non può capire…non ancora perlomeno.
 
 
 
 
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