Per Max

eeh sì caro Max che lo sai cos’è la donna zerbino..e sai pure che ha un cervello..ma che è masochista. La donna zerbino, non stimandosi degna d’amore, accetta tutto, proprio tutto, e dice pure grazie del poco perchè “lui””lei” (inteso in senso..generale) le insegna che è tutto ciò che può darle e che gli costa pure. Accetta di non godere, di non essere amata, rispettata, di essere dimenticata, di essere messa da parte e poi ripresa, in caso di un qualsiasi bisogno, di essere come una “polo”..un buco con una cosa intorno. La donna zerbino accetta amori a spizzichi e bocconi..amori a metà..spesso amori troppo e con troppe condiviso, amori che con la parola a more nulla hanno a vedere essendo loro le uniche ad amare.Ma non deve lamentarsi..deve gioire e ringraziare..è tutto ciò che può esserle dato..e ciò che non riceve o condivide senza averne diritto di saperlo è colpa sua. La donna zerbino soffre di dipendenza affettiva, che nasce da un assente amore per sè. E’ quella che l’uomo (o l’amica..un figlio ecc) appunto vorrebbe che dicesse al suo arrivo..”OHHH bentornato/a..benvenuto/a…sono in calore per te..grazie d’essere venuto/a” gli dia tutto ciò che desidera (un buco, soldi, vicinanza..ciò che occorre insomma) e poi dica senza pretendere melenserie varie,anzi..donando di sè..”ciao, grazie, torna presto che mi manchi” e lo rifornisca di desiderio (ben accetto per un pò e cazziato se insistente)che poi è solo quello che gli manca per annaffiare il narcisismo dell’altra/o. Ecco..ritratto di donna zerbino. 6 su 10 sono così. Buon week-end..amico..dal cefalo molto funzionante!

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2 risposte a Per Max

  1. MaryCris63 ha detto:

    Le prime 8 righe…Quelle contengono il tesoro di ogni essere vivente. Nessun amore potrà darci gioia se prima non amiamo noi stessi..e nessuno ha parole da elevare come dogmi se non appunto quelle.. E quelle che mio padre mi tramandò da un vecchio film e che sono il mio motto ideale. A volte incontriamo persone che ci riempiono di altre frasi..nuove “verità”..e alora..credendo in loro e poi ritrovandosi abbattuti e traditi..si pensa che siamo noi a non valere. ..a mancare in qualcosa..senza nemmeno osare di pensare che sono quelle persone che non ci meritano..e che sono dei mediocri.La verità è appunto un altra..non siamo noi a non valere..ma le persone che ci fanno sentire così e che eleviamo dentro di noi a..sibilla cumana.. Un bel vaff..è quanto più di sano che si possa dire a chi ci tratat così. Tvb . Grazie del tuo..ingresso …qui. Bentornato.

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  2. Massimo ha detto:

    …ho imparato che a nulla serve che gli altri ci vogliano bene se non impariamo ad accettare di volerci almeno un po’ di bene noi… ho imparato a non prendere per oro colato tutto ciò che leggo e non elevarlo a dogma solo perché chi scrive si chiama Fabio Volo o Osho o Romano Battaglia… ho imparato che non solo le parole altrui, ma anche i nostri pensieri possono ferirci se sono unicamente autolesionistici… ho imparato che bisogna potere aver fiducia in qualcuno, ma bisogna saper distinguere fra chi ne è degno e chi no e soprattutto non dobbiamo mai scordare che la prime persone degna della nostra fiducia siamo noi… quete sono le… massime di Massimo e come vedi non ci vuole molto a scrivere cose ovvie e neppure sempre rispecchianti la verità…! eeh si cara Cris, credo di sapere cosa intendi esprimere quando realisticamente o forse solo masochisticamente, come tu stessa scrivi e con tristezza leggo sia su facebook che qui, ti autodescrivi come nel sopravvissuto blog “Viaggio intorno a me”… Quando leggo:”La donna zerbino soffre di dipendenza affettiva, che nasce da un assente amore per sè”, memore di quanto scritto per lunghi anni in passato e consapevole di non aver saputo contribuire neppure in minima misura ad alleviare il pessimismo che aleggia in te e che tu stringi saldamente a te come se impugnassi una solida fune che trascina e mantiene perpendicolare sul tuo capo la cupa e sinistra nube fantozziana, mi sento totalmente impotente, incapace di poter offrire il più piccolo aiuto ad una persona che considero amica e amerei vedere serena, fiduciosa e felicemente appagata nella quotidianità del suo vivere… ma poi mi chiedo come potrei pretendere di essere proprio io, con tutti i miei problemi non ancora completamente risolti, colui che pensa di dare agli altri illuminanti suggerimenti sul corretto vivere…?
    Ecco cosa ho scritto e credo anche pubblicato quasi un’anno fa:

    Pensiero della notte

    Ho aperto un’occhio, poi l’altro… mi ero assopito sul divano di fronte alla Tv. Guardo l’ora: le 3.45 della notte, o è più corretto dire del mattino ? Il gatto dorme sull’altro divano, spengo la Tv, mi alzo e memore di non aver spento il computer, mi reco nella camera che lo accoglie. La schermata di facebook è ancora aperta e l’occhio mi cade su uno sfogo di Cris che chiude con una considerazione:

    “Accade che spesso la povertà non si trova nelle tasche delle persone, ma bensì nelle loro anime”

    Mi soffermo alcuni istanti a riflettere, rileggo il rigurgito di rabbia e disperazione di Cris e alla mia mente iniziano lentamente ad affluire delle parole… e ancora parole che si allineano, un po’ scompostamente, in ciò che segue:

    Sono la notte,
    sono l’ombra di un passato stolto
    oscuro come la notte.
    Sono la tristezza che sorride,
    sono la nostalgia di un’amore incompreso,
    sottovalutato, rinnegato
    ed ora stupidamente rimpianto
    nelle ore della notte, ogni notte.
    Sono l’ottusità del genere umano
    che rimpiange ciò che ha tradito:
    la comprensione, l’amore e il rispetto.

    McMaan

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