A precipizio
Certe telefonate sanno riportarti su un orlo.
Appena più il là il precipizio.
Un passo indietro e torni in salvo.
Ma non più come prima.
Mai più.
Mi hai fatto rivedere me bambina.
Mi hai fatto risentire lui.
Lui che avevo scordato.
Lui che ho dannatamente così amato ed amo e disprezzo.
Che ho odiato di un amore furibondo e cattivo.
Perché le facevi male.
Perché eri bugiardo.
Perché lei ti amava come me.
Perché la picchiavi.
Perché mi mettevo davanti a lei quando urlavi e tiravi tutto.
Perché allora mi dicevi “vieni via o ti ammazzo”.
Perché non mi hai mai voluta.
Perché io non capisco niente.
Perché un maschio era meglio.
Perché quando parlavi di me era solo per far paragoni in negativo.
Perché mi hai insegnato che si deve subire di essere trattati da schifo e tacere.
Perché mi hai insegnato che non valgo nulla.
Perché mi hai mostrato amore solo quando ti ho superato.
Perché non mi hai difesa quando ho subito da altri ma ne hai riso con lui.
Per tutte le donne che hai avuto e col quale eri simpatico e sorridente quanto invece eri cattivo e violento con noi.
Per la mia sottomissione che ha dovuto faticare almeno per non fare la stessa sua fine.
Per quanto eri bello e dannato.
Per quante si scioglievano parlandoti e tu ti fingevi buono e ci credevano.
Per il vuoto che hai creato attorno e che io perpetuo.
Per aver creato con lei la coppia sado-maso perfetta ed io che raccoglievo le sue lacrime, io che volevo salvarla e lei rimaneva sempre lì.
Ti addormentavi e diventavi il bugiardo e incosciente di Mina.
E facevi tenerezza.
E ci si riprovava a coccolarti.
Per le tue paranoie che ne avevi ben donde ad averne; non si poteva non cospirarti contro.
Un labirinto infinito che portava sempre allo stesso incubo.
Per le tue mani che ho davanti agli occhi.
Belle, forti
Così pesanti che ormai bastava ne alzassi una per farmi pisciare addosso.
Per l’essere capace solo tu e gli altri sono scemi.
Per le umiliazioni,
per essere stato più gentile con i cani, per l’imprinting che mi hai dato sull’amore e sull’amare.
Per quello che mi hai dato ma come si lancia l’osso al cane dopo avergli mangiato l’arrosto davanti.
Per avermi sempre dato quello che stabilivi tu andasse bene.
Per aver sempre fatto il taccagno ma solo con noi
Per avermi fatto digerire che pure quello fosse “amore “.
Perché mi hai considerata solo quando ho saputo tenerti testa e avevi il vuoto attorno.
Mi hai detto parole d’affetto dopo avermi regalato merda e merda per una vita a lei.
Hai reso così insicure le tue figlie che non riscivano nemmeno a guidare.
Perché solo tu lo sapevi fare
Perché ci dovevamo svegliare
Perché facendoci spaventare ti sentivi ganzo “così passano le paturnie”
Ti odio
Ti amo ma ti odio
Mi odio perché ti amo
Perché ho dovuto arrivarci.
Perché l’amore è una cosa semplice e tu non lo hai mai saputo che ricevere.
Perché passa il tempo e ti assomiglio,
Le..assomiglio
nell’amare
e divento furibonda.
Avevo dimenticato tutto…avevo rimosso.
Per respirare.
Ma poi basta una telefonata
E mi odio
Mi odio perché dentro tendo ancora a giustificarti
Ma non si deve odiare
Non sta bene
Sono cattiva
E allora odio me
(MaryCris63)